Quello che segue non è un racconto
poetico o romantico. Astenersi dalla lettura animi sensibili e
stomaci fragili.
Nel posto in cui lavoro ci sono molte
toilettes usate quotidianamente da migliaia di persone.
Intorno ad alcuni dei vater di queste
toilettes, ronzano indisturbate famiglie numerose di insetti noti per
essere amanti dell' igiene e frequentatori abituali di ambienti
sterili come mosche, zanzare e moscerini.
Il fatto che io sia
costretta ad usare questi stessi servizi igienici per necessità,
nelle ore in cui lavoro, contrasta brutalmente con i miei desideri
più consci.
In più, sempre più spesso mi domando: gli
organi che ognuno di noi espone generosamente al cospetto di codeste
amabili bestiole (ed evidentemente dei loro stessi escrementi),
decideranno un giorno di ribellarsi a tanta imprudenza regalandoci
una bella e duratura infezione?
Pur
essendo persona mediamente tollerante e abituata per indole a sminuire i
disagi, impreco mentalmente ogni volta nei confronti di chi avrebbe
come mandato lavorativo quello di aiutare il mio organismo nella
prevenzione di suddette infezioni, ormai più per consuetidine che per
vera collera poichè l'essere umano ha questa potente ritorsiva capacità
di adattarsi ad ogni situazione, e mi dico che solo il tempo ci darà le
risposte alle
domande vitali che la vita ci pone dinnanzi.
Di contro, stamane all'alba, in una di
queste toilettes tra le meno oltraggiate dalla presenza animale,
c'erano i segni sfacciatamente disgustosi di un incidente capitato a
chissà chi che, ad una superficiale analisi dei fatti e delle prove,
aveva avuto oltre a gravi problemi intestinali anche qualche
difficoltà di coordinamento motorio.
Una donna, sfortunata quanto me, nell'
aprire quella porta, ha commentato con orrore sentenziando:" che
brutto lavoro che fanno sti poracci...sempre a toccà le schifezze
della gente pe du lire.
A sto punto è meglio se fai la mignotta, fai
la stessa cosa e guadagni de più."
E
l'insegnamento più prezioso alla fine di ogni giornata sembra tornare
ad essere sempre lo stesso: nella vita, tutto dipende da che punto della
scena ti metti a guardare le cose che ti accadono, e più sarai capace
di spostarti per guardarle meglio, più sarai consapevole dei dettagli e
dell'insieme, più ritornare ad occupare il tuo posto nella scena ti sembrerà meno gravoso.Detto ciò, propongo la candidatura della Signora a Ministro del Welfare.