mercoledì 3 ottobre 2012

La soluzione è nello sguardo



Quello che segue non è un racconto poetico o romantico. Astenersi dalla lettura animi sensibili e stomaci fragili.

Nel posto in cui lavoro ci sono molte toilettes usate quotidianamente da migliaia di persone.
Intorno ad alcuni dei vater di queste toilettes, ronzano indisturbate famiglie numerose di insetti noti per essere amanti dell' igiene e frequentatori abituali di ambienti sterili come mosche, zanzare e moscerini.
Il fatto che io sia costretta ad usare questi stessi servizi igienici per necessità, nelle ore in cui lavoro, contrasta brutalmente con i miei desideri più consci.
In più, sempre più spesso mi domando: gli organi che ognuno di noi espone generosamente al cospetto di codeste amabili bestiole (ed evidentemente dei loro stessi escrementi), decideranno un giorno di ribellarsi a tanta imprudenza regalandoci una bella e duratura infezione?
Pur essendo persona mediamente tollerante e abituata per indole a sminuire i disagi, impreco mentalmente ogni volta nei confronti di chi avrebbe come mandato lavorativo quello di aiutare il mio organismo nella prevenzione di suddette infezioni, ormai più per consuetidine che per vera collera poichè l'essere umano ha questa potente ritorsiva capacità di adattarsi ad ogni situazione, e mi dico che solo il tempo ci darà le risposte alle domande vitali che la vita ci pone dinnanzi.
Di contro, stamane all'alba, in una di queste toilettes tra le meno oltraggiate dalla presenza animale, c'erano i segni sfacciatamente disgustosi di un incidente capitato a chissà chi che, ad una superficiale analisi dei fatti e delle prove, aveva avuto oltre a gravi problemi intestinali anche qualche difficoltà di coordinamento motorio.
Una donna, sfortunata quanto me, nell' aprire quella porta, ha commentato con orrore sentenziando:" che brutto lavoro che fanno sti poracci...sempre a toccà le schifezze della gente pe du lire.
A sto punto è meglio se fai la mignotta, fai la stessa cosa e guadagni de più." 
E l'insegnamento più prezioso alla fine di ogni giornata sembra tornare ad essere sempre lo stesso: nella vita, tutto dipende da che punto della scena ti metti a guardare le cose che ti accadono, e più sarai capace di spostarti per guardarle meglio, più sarai consapevole dei dettagli e dell'insieme, più ritornare ad occupare il tuo posto nella scena ti sembrerà meno gravoso.
Detto ciò, propongo la candidatura della Signora a Ministro del Welfare.

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